Nel cuore pulsante di Milano, il Padiglione d’Arte Contemporanea accoglie una mostra che scuote le fondamenta della percezione artistica. “Body of Evidence”, l’ambiziosa personale di Shirin Neshat, artista iraniana di fama mondiale, ha trasformato gli spazi del PAC in un caleidoscopio di emozioni e riflessioni.
Dal 28 marzo all’8 giugno 2025, le porte si spalancano su un universo visivo in cui il confine tra realtà e sogno si fa sottile come un velo di seta. Neshat, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e vincitrice del prestigioso Praemium Imperiale, porta con sé un bagaglio di esperienze che trascendono i confini geografici e culturali.
Immaginate di camminare tra le sale, circondati da oltre duecento opere fotografiche e una decina di video-installazioni che sussurrano storie di identità, memoria e appartenenza. Ogni passo è un viaggio attraverso trent’anni di carriera di un’artista che ha fatto della sua vita un ponte tra Oriente e Occidente.
La mostra si apre come un libro magico, le cui pagine si animano al nostro passaggio. Ecco “Fervor”, un video a due canali che ci catapulta in un incontro carico di tensione e desiderio. Poi, come in un sogno, ci troviamo sospesi tra “Rapture” e “Turbulent”, opere che danzano sul filo del dualismo, uomo-donna, voce-silenzio.
Ma è con “Roja” che il confine tra realtà e fantasia si dissolve completamente. Ci troviamo immersi nel sogno dell’artista, dove New York e l’Iran si fondono in un abbraccio inquietante e familiare allo stesso tempo. E quando pensiamo di aver afferrato il senso, ecco che “Land of Dreams” ci trascina in un’America rurale dove i sogni diventano segreti di stato.
Al centro del PAC, “The Book of Kings” ci attende come un antico tesoro. Ritratti di volti moderni si intrecciano con versi millenari, creando un ponte temporale che sfida la nostra percezione della storia.
E poi, come un grido silenzioso, le iconiche “Women of Allah” ci fissano dalla balconata. Corpi velati diventano tele viventi, dove la calligrafia persiana danza con immagini di armi e poesia, in un contrasto che toglie il fiato.
Il viaggio si conclude con “Soliloquy” e “Passage”, due opere che ci ricordano che la vita è un eterno ciclo di partenze e ritorni, di morte e rinascita. Ma l’esperienza non finisce qui. Il 31 marzo, il Cinema Arlecchino si trasformerà in un portale verso un altro mondo con la proiezione di “Land of Dreams”, film che sfida le nostre certezze sulla realtà e il sogno.
Shirin Neshat, con la sua arte, non si limita a mostrarci immagini. Ci invita a guardare oltre, a scavare nelle profondità della nostra coscienza, a mettere in discussione ciò che diamo per scontato. La sua è un’arte che non si accontenta di essere guardata, ma pretende di essere vissuta.
“Body of Evidence” non è solo una mostra, è un’esperienza che scuote l’anima, un viaggio attraverso le contraddizioni del nostro tempo, un invito a riflettere su chi siamo e su chi potremmo essere. È un grido di libertà, un sussurro di speranza, un ponte tra culture che sembrano distanti ma che, in fondo, condividono le stesse paure e gli stessi sogni.
Mentre Milano si prepara a diventare il palcoscenico dell’arte contemporanea con la Milano Art Week, il PAC si conferma come faro di innovazione e riflessione. E in questo vortice di creatività, la voce di Shirin Neshat risuona più forte che mai, ricordandoci che l’arte ha il potere di abbattere muri, di unire ciò che sembra diviso, di dare voce a chi non ne ha. Preparatevi a essere sfidati, emozionati, trasformati. “Body of Evidence” vi aspetta, pronta a riscrivere le regole dell’arte e della percezione. Siete pronti a mettere in discussione tutto ciò che pensavate di sapere?
Body of Evidence
dal 25 marzo al 8 giugno al PAC di Milano
Orari:
Biglietti:
- Biglietto intero: 8,00 €
- Biglietto ridotto: 6,50 €











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