Il Castello di Masino, situato a Caravino, ha rappresentato per dieci secoli un rifugio prestigioso e affascinante per i conti Valperga di Masino. Questo luogo, avvolto da una storia ricca di battaglie e nobili rivalità, ha visto trasformarsi il suo aspetto nei secoli.
All’inizio, era protetto da alte mura e imponenti torri di guardia, simboli di una forza che nel Rinascimento si è poi metamorfosata in giardini monumentali, splendidi e romantici, tipici della nobiltà italiana. Proprio oggi, il castello custodisce con orgoglio affreschi straordinari e pregiati mobili d’epoca, e ospita un museo dedicato alle magnifiche carrozze del Settecento. Oggi, sotto la custodia amorevole del Fondo Ambiente Italiano, è parte integrante del circuito dei castelli del Canavese, una vera gemma del nostro patrimonio culturale.
La storia del castello inizia nel secolo XI, quando la famiglia Valperga, che si riteneva discendente del re Arduino d’Ivrea, decise di costruire questa fortezza. La sua posizione strategica ha fatto sì che diventasse un campo di battaglia per le famiglie nobili, come i Savoia, gli Acaia e i Visconti, che si contendevano il controllo di questa area dal fascino unico. Nel XVI secolo, il castello subì un’importante trasformazione: i francesi ne ordinarono la demolizione e la ricostruzione totale, donando al luogo una nuova vita come dimora signorile.
Con l’arrivo del XVIII secolo, il castello si arricchì ulteriormente con decorazioni neoclassiche che ne esaltano la bellezza e il valore storico. La donazione del castello al FAI avvenne nel 1988, dopo la scomparsa dell’ultima erede, Vittoria Leumann, moglie del conte Cesare Valperga. Questa transazione, sostenuta da generosi contributi di enti come FIAT e Cassa di Risparmio di Torino, ha garantito che questo luogo di incanto potesse essere preservato per le generazioni future.
Il Castello di Masino non è solo un edificio; è un mondo da esplorare. Sorge su una collina morenica nel cuore della piana di Ivrea, incorniciato da un vasto parco che abbraccia il visitatore con la sua bellezza naturale. Qui, il labirinto di siepi invita a perdersi in una passeggiata contemplativa. Le scuderie settecentesche ospitano un affascinante Museo delle carrozze, mentre le sale monumentali del castello, ristrutturate con cura, rivelano la magnificenza del Salone da ballo, regalandoci un tuffo nel passato.
Il parco, che circonda il castello, è un gioiello romantico in stile inglese risalente al XIX secolo. Esso si estende per ettari, intessuto da vialetti che conducono a diversi angoli idilliaci. Proseguendo lungo i sentieri, si giunge alla fine di un viale alberato, dove il panorama si apre alla vista della Valle d’Aosta, un ricordo tangibile della rilevanza strategica del luogo. Qui, il secondo labirinto botanico più grande d’Italia attende di essere scoperto, un’opera che rinvigorisce il nostro senso di avventura e curiosità.
Recentemente, nel 2022, è stato restaurato il magnifico Salone dei Savoia, un tempo celato agli occhi per via di sovrapposizioni di pitture. Gli affreschi che adornano questo salone sono un vero e proprio viaggio nel tempo, rivelando architetture illusionistiche e paesaggi di ben 22 città piemontesi e savoiarde, un fregio di 147 stemmi nobiliari e un albero genealogico magnificamente dettagliato.
Un altro angolo affascinante è rappresentato dalla biblioteca e dalla galleria dei poeti, realizzate grazie all’abate Tommaso Valperga di Caluso. Qui, ritratti di grandi poeti, da Dante ad Alfieri, decorano le pareti, trasmettendo l’amore per la letteratura che ha permeato quei luoghi. Ogni figura è accompagnata da versi di lode scritti dal Valperga, creando un legame profondo tra arte e storia.
L’appartamento di Madama Reale, dedicato a Giovanna Battista di Savoia Nemours, è un ulteriore tesoro del castello. Costruito per la reggente della casa Savoia attorno al 1670, è adornato da arazzi pregiati e da un letto a baldacchino che ci invita a immaginare le storie che queste mura hanno vissuto.
Qualunque fosse la modalità scelta per accedere al castello, anche attraverso un’antica via secondaria, l’atmosfera resta intrisa di storia e magia. E la Torre dei Venti, con il suo tetto colorato e la rosa dei venti, ci ricorda l’importanza di sognare e lasciarci trasportare da queste storie, preservando un passato che continua a parlarci attraverso le sue meraviglie.











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